Daniele Scaglioni (Rosetta Savelli) - Centro UNESCO Bologna

Nella piazza di San Petronio

Surge nel chiaro inverno la fosca turrita Bologna,
e il colle sopra bianco di neve ride.

È l'ora soave che il sol morituro saluta
le torri e 'l tempio, divo Petronio, tuo;

le torri i cui merli tant'ala di secolo lambe,
e del solenne tempio la solitaria cima.

Il cielo in freddo fulgore adamàntino brilla;
e l'aër come velo d'argento giace

su 'l fòro, lieve sfumando a torno le moli
che levò cupe il braccio clipeato de gli avi.

Su gli alti fastigi s'indugia il sole guardando
con un sorriso languido di vïola,

che ne la bigia pietra nel fosco vermiglio mattone
par che risvegli l'anima de i secoli,

e un desio mesto pe'l rigido aëre sveglia
di rossi maggi, di calde aulenti sere,

quando le donne gentili danzavano in piazza
e co' i re vinti i consoli tornavano.

Tale la musa ride fuggente al verso in cui trema
un desiderio vano de la bellezza antica.
Giosuè Carducci
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Daniele Scaglioni (Rosetta Savelli)

Press
La sede del Centro Unesco di Bologna, situata in via Galliera 4 inizia il nuovo anno 2020 con l’importante Esposizione del Maestro Daniele Scaglioni che qui presenterà molte delle sue opere.
Il Vernissage si svolgerà il 10 gennaio 2020 alle ore 17:00 alla presenza del Presidente del Centro Unesco di Bologna, l’Avvocato Bruno Cinanni e di sua moglie, l’Avvocato Doriana De Simone.
L’ingresso sarà libero e accessibile a chiunque sia desideroso di vedere e di apprezzare l’arte autentica.
Per il Maestro Daniele Scaglioni sarà presente la Fondazione da lui voluta e creata in favore dei portatori di handicap, della solidarietà e dell’assistenza sociale, della ricerca scientifica e della passione per l’arte e porta infatti il suo nome: Fondazione del Maestro Daniele Scaglioni.
Il Maestro Scaglioni è deceduto circa un anno fa e l’Avvocato Cinanni, Presidente Unesco, ha avuto l’onore di conoscerlo personalmente oltre al piacere di apprezzare le sue opere artistiche.
L’arte nella vita del Maestro Scaglioni ha assunto una valenza di prioritaria importanza, tuttavia in lui l’arte non ha rivestito solo un ruolo consolatorio ma piuttosto è venuta a corrispondere e a coincidere con autentica predisposizione, alla realizzazione del proprio talento artistico e creativo.
Daniele Scaglioni è nato a Montagnana di Serramazzoni in provincia di Modena il 22 settembre del 1949, successivamente ha trascorso la sua vita alternandosi tra l’Emilia e la Riviera Ligure.
All’età di 6 anni il Maestro è stato allontanato dalla famiglia per essere ricoverato in una struttura sanitaria in grado di assicurarne sia le cure che la tutela.
Tuttavia il sacro fuoco dell’arte ardeva in lui, nonostante il suo corpo fosse obbligato e castigato entro forti limiti restrittivi.
Nell’adolescenza il pennello tenuto in bocca è divenuto per lui un mezzo di espressione e di comunicazione con il mondo esterno e con altri artisti, sia Italiani che stranieri.
Lungo tutta la sua vita l’arte gli ha permesso di dire e di fare tutto quello che il suo corpo gli avrebbe voluto impedire di dire e di fare. Oltre alle opere pittoriche, il Maestro Scaglioni si è dedicato anche alle realizzazioni di libri che vengono letti nelle Scuole medie e che narrano i suoi primi 25 anni di vita ed hanno come finalità quella di dimostrare che ogni vita è vita, nonostante tutte le possibili varianti e le tonalità scure e opache.
Il titolo della sua biografia scritta da Giuseppe Caprara è: “Una notte io sono nato”.
Un altro suo testo dal titolo: “Crocifisso due volte” vanta la prefazione di Dario Fo e Franca Rame.
Poi altri testi da lui scritti sono: “Le mie mani” e “La linfa del rovo”.
Riguardo alle sue opere pittoriche, queste vantano anche la prestigiosa recensione del Maestro Renato Guttuso che ha molto apprezzato la sua arte pittorica, capace di narrare con realismo ma al tempo stesso anche con poesia, la bellezza e la dolcezza della natura.
Scaglioni nelle sue opere racconta di natura e paesaggi con uno sguardo preciso ma anche incantato, quasi che con il pennello potesse addentrasi in mezzo alle meraviglie che la natura spontaneamente offre all’uomo, quasi che il pennello tenuto in bocca riuscisse a sostituire quella mobilità che le sue gambe gli avevano impedito.
Le sue tele divengono così narrazioni poetiche, dense di suggestioni e di emozioni.
I volti umani realizzati dal Maestro portano i segni di una vita che ha dovuto lottare per riuscire a conquistare quella dignità alla quale ogni essere umano ambisce e che di diritto gli spetta.
Dunque l’Esposizione che prenderà il via con il Vernissage del 10 gennaio 2020 presso la sede del Centro Unesco in via Galliera 4, all’interno del prestigioso Palazzo Torfanini, si preannuncia ricca di tesori da scoprire e da apprezzare insieme alla costruzione di una nuova visione sugli handicap, considerati non come una diversità ma come una normalità dipinta da differenti tonalità, capaci di dare ugualmente senso e dignità alla propria vita e alla propria fisicità.
La mostra rimarrà in permanenza per diversi mesi e sarà visitabile nelle mattine feriali dalle ore 10:00 alle ore 13:00.
Palazzo Torfanini
Sede del Centro Unesco di Bologna
Via Galliera 4 Bologna
Vernissage venerdì 10 gennaio ore 17:00
Ingresso libero
Articolo di Rosetta Savelli
https://www.romagnapost.it/2020/01/07/larte-di-daniele-scaglioni-al-centro-unesco-di-bologna
Centro per l' U.N.E.S.C.O. di Bologna
Via Galliera 4  40121 Bologna
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