La nostra sede - Centro UNESCO Bologna

Nella piazza di San Petronio

Surge nel chiaro inverno la fosca turrita Bologna,
e il colle sopra bianco di neve ride.

È l'ora soave che il sol morituro saluta
le torri e 'l tempio, divo Petronio, tuo;

le torri i cui merli tant'ala di secolo lambe,
e del solenne tempio la solitaria cima.

Il cielo in freddo fulgore adamàntino brilla;
e l'aër come velo d'argento giace

su 'l fòro, lieve sfumando a torno le moli
che levò cupe il braccio clipeato de gli avi.

Su gli alti fastigi s'indugia il sole guardando
con un sorriso languido di vïola,

che ne la bigia pietra nel fosco vermiglio mattone
par che risvegli l'anima de i secoli,

e un desio mesto pe'l rigido aëre sveglia
di rossi maggi, di calde aulenti sere,

quando le donne gentili danzavano in piazza
e co' i re vinti i consoli tornavano.

Tale la musa ride fuggente al verso in cui trema
un desiderio vano de la bellezza antica.
Giosuè Carducci
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La nostra sede

Chi siamo
Palazzo Torfanini
Il Palazzo fu costruito da Bartolomeo Torfanini nel Cinquecento.
La famiglia Torfanini, di umili origini, ebbe rapporti con ambienti della Curia romana che avvalsero a Bartolomeo l’incarico di protonotario apostolico, ovvero di estensore dei testi ufficiali della Curia papale.
Tale ruolo favorì l’ascesa sociale ed economica della famiglia e il palazzo di via Galliera ne rappresenta la prestigiosa condizione acquisita.
Intorno al 1540 il Palazzo venne affrescato con importanti opere da Prospero Fontana (Storie della fondazione di Roma) e, soprattutto da Nicolò dell’Abate.
Quest’ultimo dipinse un importante ciclo di affreschi, che in una successione di singole scene raccontava le storie della Sconfitta di Tarquinio ed episodi dell’Orlando Furioso.
Il Palazzo divenne poi dimore di altre importanti famiglie bolognesi: i Volta, i Piastri, i principi Cesare e Foresto D’Este.
Dal 1719 il palazzo diventò la residenza della sorella di Cesare e Foresto, la principessa Maria Caterina di Carignano, tanto che fu denominato ed ancora oggi è conosciuto come il “Palazzo della Principessa”.
L’edificio fu quindi ereditato, dalle sorelle “serenissime” Principesse di Modena, Benedetta e Amalia, che incaricarono l’architetto Torreggiani della ristrutturazione a partire dal 1732.
A tale architetto, uno dei principali dell’epoca e autore di numerose chiese bolognesi, dobbiamo l’attuale facciata e disposizione del Palazzo.
Agli Estensi rimase fino al 1779, quando fu acquistato dal Giuseppe Fabbi Licci, mercante di sete. Per tutto il XIX secolo e fino ai giorni nostri il palazzo rimase poi di proprietà della famiglia Zucchini.
Testi tratti dalla rete (http://www.locationstoriche.it/palazzotorfanini/)
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