Diritti Umani - Centro UNESCO Bologna

Nella piazza di San Petronio

Surge nel chiaro inverno la fosca turrita Bologna,
e il colle sopra bianco di neve ride.

È l'ora soave che il sol morituro saluta
le torri e 'l tempio, divo Petronio, tuo;

le torri i cui merli tant'ala di secolo lambe,
e del solenne tempio la solitaria cima.

Il cielo in freddo fulgore adamàntino brilla;
e l'aër come velo d'argento giace

su 'l fòro, lieve sfumando a torno le moli
che levò cupe il braccio clipeato de gli avi.

Su gli alti fastigi s'indugia il sole guardando
con un sorriso languido di vïola,

che ne la bigia pietra nel fosco vermiglio mattone
par che risvegli l'anima de i secoli,

e un desio mesto pe'l rigido aëre sveglia
di rossi maggi, di calde aulenti sere,

quando le donne gentili danzavano in piazza
e co' i re vinti i consoli tornavano.

Tale la musa ride fuggente al verso in cui trema
un desiderio vano de la bellezza antica.
Giosuè Carducci
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Diritti Umani

Chi siamo
Dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale,  il 10.12.1948 a New York fu siglata la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, che ha riconosciuto, nei trenta articoli di cui si compone, tutti gli esseri umani detentori sin dalla nascita di pari dignità.
Con questa Carta si stabiliva, per la prima volta nella storia moderna, l'universalità di questi diritti, non più limitati unicamente ai paesi occidentali, ma rivolti ai popoli del mondo intero, e basati su un concetto di dignità umana intrinseca, inalienabile, ed universale.
La Dichiarazione ha proclamato il diritto alla vita, alla libertà e sicurezza individuali, ad un trattamento di uguaglianza dinanzi alla legge, senza discriminazioni di sorta, ad una nazionalità, al lavoro ed al giusto compenso, ad un processo imparziale e pubblico, alla libertà di movimento, pensiero, coscienza, fede, opinione, espressione ed associazione; ha sancito che nessuno può essere ridotto in schiavitù o torturato, o sottoposto a trattamenti disumani o degradanti o ad arresti arbitrari o ad esilio.
Si tratta di una dichiarazione di principi con un appello rivolto al singolo e ad ogni organizzazione sociale al fine di promuovere e garantire il rispetto per le libertà ed i diritti che vi si definiscono.
Tale Dichiarazione, sebbene non obbligasse gli Stati membri sotto lo stretto profilo giuridico, tuttavia indicava loro l' urgenza di promuovere un insieme di diritti umani, civili, economici e sociali, affermando che questi diritti sono parte delle "fondamenta di libertà, giustizia e pace nel Mondo". Da allora, la nozione di Diritti umani si è estesa grazie a leggi e dispositivi che sono stati creati per sorvegliare e punire le violazioni di questi diritti; molti Paesi hanno compendiato i termini della Dichiarazione entro la propria costituzione, tuttavia, l' obiettivo di rendere il Documento una realtà concreta per tutti gli esseri umani non è stato ancora raggiunto e discriminazioni, diseguaglianze, violenze, torture sono ancora oggi molto diffuse.
Il lavoro di educazione ai diritti umani, obiettivo fondamentale per l' UNESCO in quanto strategia primaria di diffusione della conoscenza dei diritti fondamentali della persona, non è mai concluso e deve ripartire dai giovani. Gli strumenti principali per l'educazione ai diritti umani sono il dialogo interculturale ed il superamento dei conflitti.
Nel corso degli anni l' UNESCO e le Nazioni Unite hanno predisposto diversi strumenti normativi e piani d'azione proprio per promuovere i concetti necessari per perseguire una cultura di pace presso le comunità internazionali.
L' anno 2010 è stato proclamato dall' Assemblea Generale delle nazioni Unite "Anno Internazionale per l' Avvicinamento delle Culture" e l' UNESCO è stata designata come agenzia guida in considerazione dei suoi oltre 60 anni di esperienza nel lavoro di promozione della "mutua conoscenza e comprensione dei popoli".
L'obiettivo dell' Anno internazionale è stato quello di incoraggiare gli Stati membri a considerare iniziative volte ad attuare azioni pratiche a tutti i livelli della società finalizzate a promuovere il dialogo interreligioso e interculturale, la tolleranza, la comprensione e la collaborazione.
Inoltre, dal 2010 al 2014 è stata avviata la seconda fase del  Programma Mondiale per l'Educazione ai diritti umani, che è concentrata sull' educazione universitaria, gli insegnanti, gli educatori, i funzionari pubblici, le forze dell'ordine e i militari, pur continuando a mantenere un impegno verso l'implementazione degli obiettivi della prima fase (2005-2009) che si concentrava sull'educazione ai diritti umani nei sistemi scolastici primari e secondari.
La strategia consiste nel mobilitare i cittadini e le istituzioni in modo che l'educazione ai diritti umani sia garantita a tutti, con particolare attenzione ai soggetti più vulnerabili.
Tuttavia, l'accesso all' istruzione ed alle varie forme di apprendimento è una condizione necessaria ma non sufficiente per una cultura di pace.
È necessario un sistema istituzionale rinnovato, un approccio olistico.
Il nostro mondo si caratterizza, da un lato, per una sempre maggiore interdipendenza in tutte le aree della attività umana e dalla presenza di nuove opportunità volte a rafforzare i legami tra i popoli, dall' altro, da una sempre crescente incomprensione e sfiducia.
Dinanzi a questa vulnerabilità che permea tutti i livelli vi è la necessità di salvaguardare la coesione sociale e preservare la pace. Solo cancellando l'ignoranza ed il pregiudizio, ponendo fine a violenze e conflitti e promuovendo la conoscenza reciproca delle diversità culturali si potrà giungere ad un nucleo di valori comuni condivisi e costruire la pace, " ... poiché le guerre cominciano nelle menti degli uomini, è nelle menti degli uomini che si devono costruire le difese della Pace"
(Preambolo della Costituzione UNESCO).


After the end of the Second World War, the Universal Declaration of Human Rights was signed in New York on December 10, 1948. It recognizes, as mentioned by its thirty articles, equal dignity since birth to all human beings.
This Charter established for the first time in modern history the universality of these rights, no longer limited to Western countries, referring to all nationalities and promoting inalienable equal human status.
The Declaration proclaimed the right to life, to individual freedom and security, to equality before the law - without any type of discrimination - to nationality, to work and to fair compensation, to an impartial and public trial, to the freedom of movement, thought, conscience, faith, opinion, expression and association. It has stated that no one can be exposed to slavery, tortured, subjected to inhuman or degrading treatments, arbitrary arrests or exile.
It is a statement that includes principles focusing on individuals and social organizations in order to promote and guarantee respect for freedom and rights.
This Declaration, although it did not bind the Member States under the strict legal profile, indicated to them the urgency of promoting a set of human, civil, economic and social rights, affirming that they are part of the "foundations of freedom, justice and peace in the world". Since then, the notion of human rights has expanded thanks to laws and devices that have been created to monitor and punish violations; many countries have summarized the terms of the Declaration within their constitutions. Still, the objective of making the Document a concrete reality for all human beings has not been reached yet and discrimination, inequality, violence, and torture are still widespread today.
Education about these topics, a fundamental goal for UNESCO as a primary strategy for spreading the knowledge of fundamental human rights, was never concluded and must start again from young people. The main tools for this purpose are intercultural dialogue and overcoming conflicts.
Over the years, UNESCO and the United Nations have prepared various regulatory instruments and action plans to promote the concepts needed for pursuing a culture of peace in international communities.
The year 2010 was proclaimed "International Year for the Approaching of Cultures" by the United Nations General Assembly and UNESCO was designated as leading agency because of its experience over more than 60 years in promoting mutual knowledge and understanding of cultures.
The objective of the International Year was to encourage Member States to consider initiatives aimed at implementing practical actions at all levels of society to promote interreligious and intercultural dialogue, tolerance, understanding and collaboration.
Furthermore, from 2010 to 2014 the second phase of the World Program for Human Rights Education was launched, which is focused on university education, teachers, educators, public officials, law enforcement and military, maintaining a commitment to implementing the objectives of the first phase (2005-2009) related to human rights education in primary and secondary school systems.
The strategy consists of mobilizing citizens and institutions so that information and awareness is guaranteed to all, with particular attention to the ones who need them the most.
However, access to education and various forms of learning is a necessary but not sufficient condition to achieve peace.
A renewed institutional system and a holistic approach is needed.
Our world is characterized, on the one hand, by an ever-greater interdependence in all areas of human activity and by the presence of new opportunities aimed at strengthening the bonds between peoples, on the other, by an ever-increasing incomprehension and distrust.
Given this vulnerability, there is a need to safeguard social cohesion and preserve peace. We can define shared common values and build peace only by erasing ignorance and prejudice, by putting an end to violence and conflict and by promoting mutual knowledge of cultural diversity; "... since wars begin in the minds of men, it is in the minds of men that peace must be preserved and built "
(Preamble to the UNESCO Constitution)
Centro per l' U.N.E.S.C.O. di Bologna
Via Galliera 4  40121 Bologna
C.F. 91292330379
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