L'abbraccio dell'arcobaleno (Doriana De Simone) - Centro UNESCO Bologna

Nella piazza di San Petronio

Surge nel chiaro inverno la fosca turrita Bologna,
e il colle sopra bianco di neve ride.

È l'ora soave che il sol morituro saluta
le torri e 'l tempio, divo Petronio, tuo;

le torri i cui merli tant'ala di secolo lambe,
e del solenne tempio la solitaria cima.

Il cielo in freddo fulgore adamàntino brilla;
e l'aër come velo d'argento giace

su 'l fòro, lieve sfumando a torno le moli
che levò cupe il braccio clipeato de gli avi.

Su gli alti fastigi s'indugia il sole guardando
con un sorriso languido di vïola,

che ne la bigia pietra nel fosco vermiglio mattone
par che risvegli l'anima de i secoli,

e un desio mesto pe'l rigido aëre sveglia
di rossi maggi, di calde aulenti sere,

quando le donne gentili danzavano in piazza
e co' i re vinti i consoli tornavano.

Tale la musa ride fuggente al verso in cui trema
un desiderio vano de la bellezza antica.
Giosuè Carducci
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L'abbraccio dell'arcobaleno (Doriana De Simone)

Press
L’abbraccio dell’arcobaleno
Lo scorso 6 maggio nella sede del Centro per l’UNESCO di Bologna si è tenuto l’evento “L’abbraccio dell’arcobaleno” con la partecipazione, fra gli altri, del Maestro ceramista Shogoro Nomura, proteso con la propria opera a diffondere la concezione dell’arte non meramente fine a se stessa, ma volta al miglioramento delle relazioni umane.
L’incontro cui hanno preso parte anche i ceramisti italiani Stefano Giglio ed Elena Lombardi, è stato allietato dalle musiche dei Corner in Bloom. Interessante è stato il resoconto aggiornato sullo stato della candidatura dei Portici di Bologna a Patrimonio Mondiale dell’Umanità esposto dal Presidente Avv. Bruno Cinanni, intervistato dalla giornalista e scrittrice Rosetta Savelli, la quale ha sapientemente posto gli interrogativi maggiori sull’argomento. Molto piacevole anche l’illustrazione, da parte dell’Arch. Nicoletta Gandolfi, degli aspetti architettonici che caratterizzano i Portici bolognesi. A tutti gli artisti intervenuti ed alla Dott.ssa Rosetta Savelli è stato consegnato un attestato da parte del Centro per l’Unesco di Bologna per il tramite del proprio Presidente, il quale ha ringraziato gli ospiti per la sensibilità mostrata in ordine alla tematica della candidatura dei Portici.
Infine, per omaggiare la cultura nipponica in generale, che ha esercitato il suo influsso su importanti esponenti della letteratura italiana del 900’ come Saba, Quasimodo, D’Annunzio, è stata data lettura a due poesie, opera della sottoscritta, relative a tematiche naturalistiche ed emozionali, care alla cultura del Sol Levante.
La prima delle due poesie, dal titolo “Ciclicità”, celebra il risveglio della natura dopo la pausa invernale. La seconda, dal titolo “Nera è la notte”, tratta la tematica dell’immigrazione e del traffico di esseri umani con le gravissime conseguenze sotto il profilo umanitario.



Avv. Doriana De Simone per il Centro per l’UNESCO Bologna

Ciclicità.

Onda dopo onda il mare s’infrange sulla sabbia,
le orme impresse nasconde con rabbia,
ogni traccia cancella la sua furia.
Trema il ramo ingiallito agli assalti del vento,
rammentando con tormento
del suo pieno vigore il momento.
Al fogliame disperso nel vuoto
dedica un canto, un commiato lento
tra le sferzate del vento.
Eppure, arriverà il momento
di rinascere e rifiorire,
operare un cambiamento tale da ammutolire.
Si arricchirà di preziose gemme,
senza apparire più inerme,
manifestando quella vita
in precedenza solo assopita.
Nera è la notte…

Nera è la notte così come il mare,
una storia voglio narrare:
nero il dolore scende dagli occhi,
corre un bimbo stringendo balocchi
invoca una madre che più voce non ha,
né più calore, né identità.
Triste il destino di chi erra ramingo
in un mare di disumanità,
ma il bimbo corre e non sa dove andrà,
nera è la notte così come il mare,
soltanto il vento lo può accompagnare,
spera verso un futuro migliore,
verso un’umanità che recupera il proprio onore.
Nessuna giustizia potrà mai perdonare
chi quel sangue ha versato pur di lucrare.
Nera è la notte così come il mare,
altra gente è pronta a salpare
verso un destino ignoto ed oscuro,
abbandonando ciò che le è caro.



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