La Fabbrica nel Paesaggio 2018 (Nicoletta Gandolfi) - Centro UNESCO Bologna

Nella piazza di San Petronio

Surge nel chiaro inverno la fosca turrita Bologna,
e il colle sopra bianco di neve ride.

È l'ora soave che il sol morituro saluta
le torri e 'l tempio, divo Petronio, tuo;

le torri i cui merli tant'ala di secolo lambe,
e del solenne tempio la solitaria cima.

Il cielo in freddo fulgore adamàntino brilla;
e l'aër come velo d'argento giace

su 'l fòro, lieve sfumando a torno le moli
che levò cupe il braccio clipeato de gli avi.

Su gli alti fastigi s'indugia il sole guardando
con un sorriso languido di vïola,

che ne la bigia pietra nel fosco vermiglio mattone
par che risvegli l'anima de i secoli,

e un desio mesto pe'l rigido aëre sveglia
di rossi maggi, di calde aulenti sere,

quando le donne gentili danzavano in piazza
e co' i re vinti i consoli tornavano.

Tale la musa ride fuggente al verso in cui trema
un desiderio vano de la bellezza antica.
Giosuè Carducci
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La Fabbrica nel Paesaggio 2018 (Nicoletta Gandolfi)

Press
La Fabbrica nel paesaggio 2018

Si è da pochi giorni conclusa a Foligno la nona edizione del concorso internazionale “La fabbrica nel paesaggio”, promosso dal Club per l’UNESCO di Foligno e Valle del Clitunno.
E' un evento che segna una continua crescita di consensi e di partecipazione.
Ha ampio respiro internazionale ed è un’ottima occasione per promuovere e mostrare quelle che sono le bellezze del nostro paesaggio e dell’ambiente della nostra Penisola.
E' stato istituito per accrescere la consapevolezza che il paesaggio e l’ambiente cooperano all’elaborazione delle culture locali.
I riconoscimenti vengono assegnati agli imprenditori e alle istituzioni che hanno attivato iniziative e progetti dimostrando una particolare sensibilità nei confronti del paesaggio.
Il concorso,dalla sua prima edizione, si articola in due sezioni:la prima è riservata agli imprenditori che abbiano realizzato o ristrutturato la sede della propria attività con particolare attenzione all’ambiente e al paesaggio, mentre laseconda riguarda amministrazioni ed istituzioni che abbiano promosso, attuato o ristrutturato opere di utilità pubblica e sociale nel campo della pianificazione e gestione del territorio.
La manifestazione quest'anno si è aperta al teatro Clitunno di Trevi, dove si è svolto anche il concerto della banda musicale dell’aeronautica militare.
Sabato 13 ottobre a Palazzo Trinci di Foligno ,è avvenuta la cerimonia per la proclamazione dei vincitori del concorso internazionale.
Alla segreteria del concorso sono pervenute diverse candidature da parte di numerosi club per l'UNESCO, tutte di elevato valore.
La presidente del club UNESCO di Foligno, Gabriella Righi, ha ricordato che il premio ha portato ai vincitori un ritorno turistico di grande rilievo.
Sono risultati vincitori:
Sezione I
Azienda Agricola Bachetoni, presentata dal Club per l'UNESCO di Foligno e Valle del Clitunno
Menzioni speciali per l'UNESCO di Isili, di Pistoiae di Brindisi
Menzioni per il Centro per l'UNESCO di Torino e il Club UNESCO di Ferrara
Sezione II
Ecomuseo delle acque del Gemonese, presentata dal Club per l'UNESCO di Udine.
Menzione speciale per il Club per l'UNESCO di Siena e di Cerignola.
Menzione per Club per l'UNESCO di Campobasso
Segnalazione per il Club per l'UNESCO di Taranto
Sezione Internazionale
Primo premio ex aequo della Sezione internazionale alle candidature Majerija ( Slovenia) e School of ancestral roots ( Romania)
Dal CLUB di Bologna è stata segnalata Villa Beatrice ad Argelato.
Se ne traccia una breve storia. La denominazione “Villa Beatrice” vuole ricordare la Contessa Beatrice Lanzi Facchini, moglie di uno degli ultimi proprietari della villa,scomparsa  nel 1884 e ricordata in una lapide collocata sopra la porta della piccola cappella all’interno dell’edificio, recentemente restaurata.
Si tratta di un complesso architettonico della seconda metà del Cinquecento: un prestigioso edificio che ha avuto vari proprietari, tra cui la famiglia Zambeccari, di cui si conservano motivi araldici negli affreschi.
Nell’800 viene acquistata dalla famiglia Facchini, il cui ultimo proprietario l'ha donata al Ricovero di Mendicità di Bologna (oggi Istituto Giovanni XXIII). Dal 1996 è proprietà del Comune di Argelato.
Si tratta di un complesso formato da varie parti costruite in epoche diverse, ma nell’insieme pervade una grande omogeneità.
Il nucleo centrale è la parte originaria della villa alla quale sono stati affiancati in un secondo momento i corpi laterali.
All’interno di queste ali del complesso vi sono dei cortili.
Nella villa si sono conservati numerosi affreschi dipinti ( anche da un artista allievo del Carracci) a grottesche , con decorazioni caratterizzate da forme fantastiche umane, animali e vegetali e riquadri di storia familiare e di vita quotidiana.
Gli affreschi della zona ovest indicano i valori e le virtù proprie delle signore della casa. Le stanze sono state denominate con i nomi dei soggetti affrescati. Sono presenti quindi: la sala del’Eremità, dei fanciulli, dei pesci, degli uccelli palustri.
Nel lato est sono presenti : la sala degli uccellatori, dei cacciatori, della musica, di Mercurio, dell’astronomo.
In questa parte della villa le scene cambiano leggermente: siamo in presenza di fregi che esibiscono figure di divinità mitologiche e paesaggi con stemmi e motti araldici.
Questo lato rappresenta la parte “maschile” della villa: non solo le scritte latine ma anche gli affreschi intendono rappresentare le attività a cui erano dediti i signori dell’epoca.
Esternamente la villa è caratterizzata da un lungo viale alberato a cui si contrappone nella parte retrostante un ampio prato delimitato su tre lati da alte querce. In questa parte si svolgevano ricevimenti e feste.
Fino ai primi decenni del '600 l’area esterna a nord è stata delimitata da prati di figura geometrica simmetrici rispetto al viale centrale. Ora invece si è presentano aree densamente alberate.
La zona esterna a sud ha mantenuto la sua caratteristica di ampio prato in cui sono stati collocati nel tempo anche alberi da frutto.
Interessante è la stessa collocazione degli alberi che tramite filari creano, già da fine '500, canali di aria per rinfrescare le stanze della villa.
Villa Beatrice è stata restaurata negli anni, dal 1999 al 2017.
Vi si celebrano matrimoni e si organizzano cerimonie a carattere istituzionale.
Ha dato ospitalità per vari anni a centri estivi comunali e parrocchiali.
Le iniziative tra cui rassegne, esposizioni, feste, mostre, festival e conferenze hanno registrato presenze medie di 3.500-4.000 visitatori l’anno fin verso il 2015, e successivamente in numero crescente.
Da qualche anno ad est della villa, dove sorge un edificio allungato con un portico chiuso da vetrate e una torre decentrata , è allestita la sede di un centro sociale.
Villa Beatrice rappresenta un esempio ben riuscito di riuso di un prestigioso complesso architettonico, che concorre a dare lustro e valore al nostro territorio,  accrescendo anche  il senso di comunità.

Fonti
http://ficlu.org/esiti-fabbrica-2018/
https://www.fliclu.org: Esiti concorso Internazionale FICLU “La fabbrica nel Paesaggio” 2018
Per Villa Beatrice ad Argelato:
https://turismoinpianura.cittametropolitana.bo.it/Engine/RAServePG.php/P/40531RTP0400/M/40711RTP0300/T/Villa-Beatrice
https://www.geoplan.it/luoghi-interesse-italia/monumenti-provincia-bologna/cartina-monumenti-argelato/monumenti-argelato-villa-beatrice.htm

Arch. Nicoletta Gandolfi per Centro Per l’UNESCO Bologna




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